Palazzo Casalini

L'attuale sede del Palazzo Marchesale sorge su un'area che, secondo lo storico Farella, era originariamente nota come Castrum Carrellum. Tuttavia, questa ipotesi non trova accordo tra tutti gli storici. Si ritiene che il sito sia stato abbandonato a seguito di epidemie o incursioni e che in seguito sia diventato la Masseria delli Rizzi, anch'essa distrutta da attacchi e lasciata in rovina. In seguito, superato il 1530, il barone Demetrio Capuzzimati decise di erigere il palazzo proprio al confine dei due feudi che aveva acquisito, Rizzi e San Marzano. Nonostante il palazzo abbia subito numerose modifiche nei secoli, le sue caratteristiche principali risalgono al periodo dei marchesi Lopez, tra il 1639 e il 1699, e successivamente alla marchesa Elena Castriota e alla sua famiglia, tra il 1700 e il 1744.

Il primo riferimento documentato al Palazzo Marchesale risale al 5 dicembre 1630, in un documento redatto da S. Pinto, un tavolaro incaricato dalla Regia Camera della Sommaria di valutare i beni di Demetrio Capuzzimati junior per un'ordinanza di esproprio dovuta ai suoi debiti. Un documento successivo del 1633, redatto da Scipione Paterno, menziona anche l'esistenza di un ponte levatoio, ora scomparso, suggerendo la presenza di un fossato circostante. Durante il marchesato di Donna Elena Castriota, tra il 1699 e il 1709, furono apportate significative modifiche alla struttura, portandola all'aspetto che possiamo ammirare oggi. Fu lei a completare la costruzione della piccola chiesa di S. Gennaro, esterna al corpo principale del palazzo.

Il Palazzo Marchesale si distingue per uno stile sobrio ed elegante, ma al contempo imponente. La sua struttura è armonica, con un loggiato affascinante e una serie di arcate di grande effetto estetico, che riflettono il gusto raffinato tipico del Rinascimento tardivo del XVI e XVII secolo. Un passaggio coperto sovrasta il portone principale, collegando il palazzo al coro della Chiesa di S. Gennaro, dove i signori feudali partecipavano alle funzioni religiose. Dal portone si accede a un cortile interno, da cui una scalinata in pietra conduce ai piani superiori. Sull'ampia volta è raffigurato lo stemma dell'ultimo marchese di San Marzano, Bonelli. Le famiglie che si sono succedute nella gestione del Palazzo dal 1530 ad oggi includono i Capuzzimati, i Lopez, i Castriota, i Galluccio, i Capece-Castriota, i Bonelli e, dal 1930 fino ai giorni nostri, i Casalini.

Visitare il Palazzo Casalini offre un'immersione unica nella storia e nell'architettura rinascimentale, ed è accessibile per tutti coloro che desiderano esplorare il suo splendore. Ecco come raggiungere questa perla storica:

In Auto: Se viaggi in auto, il Palazzo Casalini è facilmente raggiungibile dalle principali autostrade e strade statali. È consigliabile utilizzare un navigatore impostando "Palazzo Casalini" come destinazione per ottenere il percorso più diretto. Nelle vicinanze del palazzo sono disponibili parcheggi, sia gratuiti che a pagamento.

Con i Mezzi Pubblici: Per chi preferisce i trasporti pubblici, il Palazzo è servito da diverse linee di autobus che collegano il centro della città e le aree circostanti. Consulta il sito web della compagnia di trasporti locale per orari e fermate. In alternativa, la stazione ferroviaria più vicina offre collegamenti regionali e intercity, da cui è possibile prendere un taxi o un autobus di linea per raggiungere il Palazzo.

In Bicicletta o a Piedi: Se ti trovi nel cuore della città, raggiungere il Palazzo Casalini a piedi o in bicicletta può essere un'ottima scelta per godersi il panorama urbano. Percorsi pedonali e piste ciclabili ben segnalati conducono direttamente al sito, permettendo di apprezzare al meglio l'ambiente circostante.